Gesù Bambino è la luce che rivela il cuore - 29 dicembre 2025
Luca 2,22-35 - Il quinto giorno tra le ottave di Natale
Quando Maria e Giuseppe portano Gesù al tempio, come ci racconta la pagina del Vangelo di oggi, non stanno facendo nulla di straordinario: stanno semplicemente obbedendo alla Legge.È ancora dentro questa obbedienza quotidiana, data per scontata, che si svolge una feroce battaglia.Simeone prende tra le braccia un bambino che non parla, non fa miracoli, non impara nulla, eppure riconosce in lui la salvezza.È una delle principali provocazioni del Vangelo: Dio non si mostra dove c'è potenza, ma dove c'è piccolezza.Non dove tutto si risolve, ma dove tutto si trasferisce.
Simone attese.Non ha fatto altro: ha aspettato fedelmente.Non ha perso tempo, non ha trasformato l'attesa in rabbia.Si rese conto che la vera speranza non è l'illusione che qualcosa accada presto, ma la convinzione che qualcos'altro accadrà se non lo vediamo subito.Per questo quando vide Gesù, poté dire: "Ora puoi lasciarmi in pace".La vita ha un significato alla fine, non perché è finita.
Simone però dice a Maria con parole durissime: «Una spada trafiggerà la tua anima».Come dice il proverbio: il vero amore costa denaro.Coloro che amano veramente non sono immuni dal dolore, ma ne vengono misteriosamente salvati.Gesù non è venuto per toglierci la croce, ma per insegnarci che a volte la croce è una via e non un muro.E Gesù è una “contraddizione”, non è neutrale.O lo accogli o lo respingi.Non puoi essere indifferente.Perché arriva esattamente dove siamo più deboli, più combattuti e più bisognosi di soccorso.
Perciò questo bambino, apparentemente così vulnerabile, diventa una luce che rivela i cuori.Non perché giudica, ma perché edifica.E quando qualcosa si illumina, diventa reale, diventa vivibile.Senza Gesù siamo al buio.
