SDI Online: Ictus, la fibrillazione atriale è uno dei principali fattori di rischio: intercettarla può salvare la vita
La fibrillazione atriale aumenta il rischio di ictus con esito fatale
Un nuovo studio ha rivelato che la fibrillazione atriale aumenta di 4 volte il rischio di ictus, con un esito fatale nel 30% dei casi. Questo problema è particolarmente rilevante in Italia, dove l’ictus rappresenta la terza causa di morte e la prima causa di invalidità.
Ogni anno, circa 100.000 italiani vengono colpiti da ictus, ma otto casi su dieci potrebbero essere evitati con uno stile di vita sano. La fibrillazione atriale è un importante fattore di rischio per l’ictus, ma esistono interventi che possono aiutare a ridurre questo rischio.
Tra questi interventi ci sono l’ablazione cardiaca e l’uso di farmaci anticoagulanti. L’ictus è un danno cerebrale causato dal blocco o dalla rottura di un’arteria e può portare a sintomi come perdita di forza, bocca storta, difficoltà nel parlare e nella vista.
È importante sottolineare che l’ictus non è solo una malattia degli anziani, ma può colpire anche persone sotto i 50 anni. Per questo motivo, è fondamentale prestare attenzione ai sintomi e cercare assistenza medica tempestiva in caso di necessità.